Definire “Seconda Repubblica” il regime che fece seguito alla crisi politica dei primi anni 90 e alle elezioni del 1994 ha sempre creato imbarazzo tra gli studiosi: se riprendevamo dai francesi l’uso di designare in questo modo il succedersi dei regimi politici repubblicani, dovevamo riprendere da loro anche il criterio di distinzione: una riforma costituzionale che cambiasse in modo significativo la forma di stato e/o di governo. E questa, allora, non c’era stata: gli ultimi vent’anni possono dunque essere rappresentati come un periodo di confusa “transizione”. Finirà questa transizione nel caso venga approvata dal referendum confermativo la riforma costituzionale votata dal Parlamento? E poi, e soprattutto, transizione verso quale nuovo assetto? Discutere di questo è l’obiettivo del convegno, che vedrà tra i partecipanti non solo costituzionalisti e giuristi, ma anche storici, politologi e politici che hanno partecipato ai lavori preparatori della riforma: essi possono segnalare aspetti importanti del contesto politico-sociale sul quale la riforma andrà a incidere nonché l’evoluzione recente degli assetti della democrazia in paesi confrontabili col nostro. Non è invece obiettivo del convegno una discussione sull’opportunità di votare Sì o No al referendum confermativo. Questa è una decisione che discende non soltanto dalle critiche che possono essere mosse alla proposta di riforma –tutti i partecipanti al convegno, nessuno escluso, sono critici di particolari formulazioni della legge costituzionale sottoposta a referendum- ma da una valutazione delle conseguenze politiche che potrebbe avere un voto positivo o negativo. Si tratta però di valutazioni che non si è ritenuto opportuno affrontare direttamente in questo convegno. Il convegno prevede due tavole rotonde, una al mattino e una al pomeriggio, dedicate sia alle ripercussioni della riforma sull’assetto costituzionale e politico nazionale, in particolare sulla forma di governo; sia alle sue ripercussioni sulla forma di Stato, sul rapporto Stato-Regioni-Comuni e sul processo legislativo. E’ organizzato in modo da lasciare spazio non solo alle repliche dei partecipanti alle tavole rotonde ma anche a interventi dal pubblico. Nella scelta dei partecipanti abbiamo cercato di rispettare criteri di competenza, notorietà, diversità di orientamenti scientifici e politico-culturali e, per comprensibili ragioni d opportunità, non abbiamo chiesto di partecipare a giudici costituzionali in carica. Ai relatori abbiamo lasciato libertà di scegliere il tema specifico sul quale ritenevano più opportuno fissare l’attenzione. |
ACR/ONLUS, Club Turati è una realtà che abbiamo costruito nel 1987 a Civenna con la gente della Penisola Lariana! da.. R.. x R.."Quando si vuole bene non vi è nulla di meglio che dare sempre, tutto, la propria vita, il proprio pensiero, il proprio corpo, tutto quel che si possiede; sentire quel che si dà; mettere tutto in gioco e poter dare sempre di più". (r.. r G. de Maupassant)
il riformista
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