il riformista

sabato 4 giugno 2016

Urge INVITO!

“Emericlub” Scienze Politiche. Università Statale di Milano
Convegno sulla Riforma Costituzionale, 16 giugno 2016

VERSO UNA “VERA” SECONDA REPUBBLICA?
Riflessioni interdisciplinari sulla proposta di riforma costituzionale

Definire “Seconda Repubblica” il regime che fece seguito alla crisi politica dei primi anni 90 e alle elezioni del 1994 ha sempre creato imbarazzo tra gli studiosi: se riprendevamo dai francesi l’uso di designare in questo modo il succedersi dei regimi politici repubblicani, dovevamo riprendere da loro anche il criterio di distinzione: una riforma costituzionale che cambiasse in modo significativo la forma di stato e/o di governo. E questa, allora, non c’era stata: gli ultimi vent’anni possono dunque essere rappresentati come un periodo di confusa “transizione”. Finirà questa transizione nel caso venga approvata dal referendum confermativo la riforma costituzionale votata dal Parlamento? E poi, e soprattutto, transizione verso quale nuovo assetto?

Discutere di questo è l’obiettivo del convegno, che vedrà tra i partecipanti non solo costituzionalisti e giuristi, ma anche storici, politologi e politici che hanno partecipato ai lavori preparatori della riforma: essi possono segnalare aspetti importanti del contesto politico-sociale sul quale la riforma andrà a incidere nonché l’evoluzione recente degli assetti della democrazia in paesi confrontabili col nostro. Non è invece obiettivo del convegno una discussione sull’opportunità di votare Sì o No al referendum confermativo. Questa è una decisione che discende non soltanto dalle critiche che possono essere mosse alla proposta di riforma –tutti i partecipanti al convegno, nessuno escluso, sono critici di particolari formulazioni della legge costituzionale sottoposta a referendum- ma da una valutazione delle conseguenze politiche che potrebbe avere un voto positivo o negativo. Si tratta però di valutazioni che non si è ritenuto opportuno affrontare direttamente in questo convegno.

Il convegno prevede due tavole rotonde, una al mattino e una al pomeriggio, dedicate sia alle ripercussioni della riforma sull’assetto costituzionale e politico nazionale, in particolare sulla forma di governo; sia alle sue ripercussioni sulla forma di Stato, sul rapporto Stato-Regioni-Comuni e sul processo legislativo. E’ organizzato in modo da lasciare spazio non solo alle repliche dei partecipanti alle tavole rotonde ma anche a interventi dal pubblico. Nella scelta dei partecipanti abbiamo cercato di rispettare criteri di competenza, notorietà, diversità di orientamenti scientifici e politico-culturali e, per comprensibili ragioni d opportunità, non abbiamo chiesto di partecipare a giudici costituzionali in carica. Ai relatori abbiamo lasciato libertà di scegliere il tema specifico sul quale ritenevano più opportuno fissare l’attenzione.

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