.. Mission di Acr Onlus


BANDO e reg. del CONCORSO di POESIA/ OSCAR contro il bullismo!... La nostra LIBERTA' è lo spazio da gestire .. con l'anima. Come dice J.P. Satre, siamo liberi nella scelta, ma non siamo mai liberi dalla scelta. DATE IL VS 5X1000 AD ACR-ONLUS - CF:97365190152
Mission (Acr Accademia e Centro Ricerche Vallassinesi)
isolinolombardo.blogspot.it/
acraccademia.it/Il%20Baggese%20pag%207.html
Mission: “ACR (Onlus) svolge un’attività socio-culturale di prevenzione al BULLISMO. -‘dal 1987 ad oggi ”.. combatte le DEVIANZE GIOVANILI-il Cyberbullismo e "Bulli e Bullismo.. Vandali e Vandalismo” con l'OSCAR e crea protocolli d’intesa, tra operatori sociali, Associazioni, e Comitati. Breve Storia del Concorso di poesia/arti e mestieri OSCAR: Nasce nel 1987 a Milano, da un'intuizione di Sergio Dario Merzario, Rio, Semenza, Maderna e altri, prende il via il Concorso "IL BAGGESE". Acr, Repo e Paza nel 1999, lo trasformano nel trofeo lombardo ( che nel 2002 diviene TROFEO LOMBARDO LIGURE). Nel 2006 diventa OSCAR Internazionale CONTRO il BULLISMO con il contributo di Sergio Dario Merzario, Ketti Concetta Bosco , le biblioteche e l'Unicef Prov. di IMPERIA!” associazione@acraccademia.it

domenica 14 dicembre 2025

SOLO L' AMORE È VERITÀ- Socrate/ Umberto #Galimberti #filosofia #crescit...

sabato 6 dicembre 2025

Centro ricerche valassinesi a cura di acr il Milanese


 *el Sanremes*


Acr il sanremese ...il Milanese ...Progetto utopia 59! Dicembre, 2025

 Ciao lettrice e lettore... da A.c.r. e C.r.v. con aics, arci, acli e uisp ( noi collaboriamo.. con tantissime Associazioni e Fondazioni).


Cosa ne pensi dei ns.36 anni di attivita?


 Risposta.... omissis...


*Progetto Utopia 59!*


Il progetto Utopia 59 è nato nel 1987 con la collaborazione dell’associazione di ricerche, universitaria e museale ...Centro  Ricerche Valassinesi (*Utopia 59... e del sito acraccademia.it ...piu' i vari Blog tra i quali: "Crvacraccadem465959.blogspot.com* "). 


Il progetto U.59, è nato per dare voce e unire gli abitanti appartenenti ad una grande realtà Sanremese ... Milanese e Comasca (Sanremo, Milano, Asso, Civenna, Bellagio e la Valassina...)!  

Milanese (Milano e Provincia con Monza e la Brianza)! La Liguria con Sanremo, la città della musica, Sanremesi  e la realtà  internazionale, l' U.E.  Futuro e presente del continente più antico, che nel modo e nel tempo necessario diventerà ... "Stati Uniti d' Europa".  U.59! ... almeno ce lo auguriamo!... che non s’insegna a scuola, ma collabora con il mondo Scolastico, Universitario, Museale e del Volontariato. Nella nostra epoca troppo oscura e spoglia d’illusioni, riteniamo che esistano gli Uomini e le Donne in grado di aggregare... i gruppi e gli individui che non si arrendono alle meschinità del popolo pecora/bue, ma ricercano la collaborazione intelligente e unica di chi  difende i valori della Costituzione antifascista del 1948.


Gli UOMINI e le DONNE... portati ai valori Etici del bene e della convivenza civile sono sempre esistiti. Prendiamo gli Italiani, il popolo che discende dai romani e..., dai tempi antichi, dai greci e dalla civiltà.. hanno sperimentato sul campo molte idee della controcultura, trasformando la realtà pagana... nella nostra religione *il Cristianesimo*...(...per dirla con Ken Follet... nel suo ultimo libro *"-Il cerchio dei giorni-"* *il Dio del sole che ride... che stigmatizza la guerra e vuole la pace... No al bullismo!*)..


Tutto grazieeee a *Costantino*... È stata

una bella impresa, in un gigantesco teatro all’aperto per happening che mescolavano arte e vita e provocava l’immaginazione ad esercitarsi sui temi della vita urbana della gente. Questo gruppo di visionari, guidati da Gagliardi, Conti, Aceti, Fratta, Villa, Morosini e Merzario, composto da ricercatori d’avanguardia, ... Raffaele, Giuliana, Silvia, Renata,  Paolo, Ketti, Rodolfo, Antonio e Priscilla, studenti, sfaccendati ma tanto appassionati, quest’armata di volontari, forte  soprattutto dell’ironia ... ai suoi tempi ha fatto perdere la testa a più di un benpensante, e a qualche politico che non capiva l’arte di strada, proposta da don Gino e don Gallo, ma certamente, con le loro invenzioni, hanno mostrato che la cosa da fare, certe volte, è sognare ad occhi aperti. Sognare per esempio una realtà con meno macchine e più treni con biciclette, più leggera e simpatica: lanciarono il Piano del treno+ biciclette, lasciando un certo numero di bici... a disposizione dell’uso collettivo.


Ad Amsterdam le biciclette erano già tante, ma adesso? Esiste una città al mondo con una densità paragonabile di bici per abitante? E’ possibile che non c’entrino nulla quei Don Chisciotte e quelle Mary Poppins con l’atmosfera più tollerante, rilassata, multiculturale, di una delle più vivibili città d’Europa? Gli specialisti di Amsterdam giurano che c’entrano, e come. Il progetto *utopie* cercherà di scoprire e far conoscere le tante biciclette bianche della nostra epoca.


Bisogna essere contradditori con la realtà. Non si deve essere appagati di ciò che ci appare, ma bisogna domandarsi cosa c’è dietro ciò che vediamo e chiedersi, sempre, come potrebbe essere una vita migliore.

 Per questo sono nati questo sito e l'organizzazione Utopie. 

Per coloro che non si accontentano del presente e vogliono vivere le proprie utopie. Utopie non tanto nel senso di società ideali ma nel senso di luoghi e possibilità che possono esserci e ci sono, e che proteggono, nutrono le idee, i progetti e le speranze di mutamento del mondo. Utopie plurali e non Utopia, perché i sogni non abitano in una solo Utopia, ma in una moltitudine di utopie. Meglio diffidare dei guru e delle certezze e guardare la realtà con il filtro del dubbio.


In questo sito trovano e troveranno spazio molte esperienze che contraddicono la realtà e cercano di mutarla, sogni individuali e collettivi realizzati: economie senza denaro, viaggi leggeri, progetti di sviluppo umano, consumi consapevoli, cooperazione decentrata, teatro, formazione, permacultura, ecologia quotidiana, tecnologie appropriate, pratiche non violente, ecovillaggi, responsabilità sociale d'impresa, edilizia ecologica, boicottaggi, commercio equo e solidale, gruppi d'acquisto solidale, solidarietà internazionale, bilanci di giustizia, azioni dirette non violente, aiuti umanitari, risoluzione dei conflitti, educazione interculturale, turismo responsabile, etc. Progetti a volte modesti anche quando sono ambiziosi, ideali controllabili, speranze che possono trovare e hanno trovato una realizzazione. Utopie che non sono più utopie perché il loro corso e il loro risultato lo hanno avuto.


Il progetto utopie approfondisce aree e concetti che non sempre trovano adeguato spazio nel mondo dell'informazione e della comunicazione. Utopie non ha la pretesa della esaustività o della completezza, ma nasce per aiutare ad ascoltare le utopie che sono dentro di noi essendo più coscienti del mondo che abitiamo e dei molti progetti realizzabili. Non suggeriamo di vivere nel sogno di una vita fantastica che ha luogo nel passato o nel futuro, dimenticando la realtà. Le utopie oggi già esistono e possiamo realizzare il nostro mondo, a partire da noi stessi. Certo, certe possibilità possono sembrare impossibili, ma questo capita solo perché a volte si dà per scontato, ovvio, e quindi giusto, ciò che è una cristallizzazione dell'errore, al quale consuetudine, pigrizia e convenzioni hanno conferito grado di Verità. Con una visione critica e laterale dell'  esistente è più semplice non consumare banalmente la vita.


La filosofia del progetto utopie è quella di conoscere il mondo senza barriere, disprezzare la menzogna, contare sul piacere della scoperta di nuovi paesaggi, di nuove avventure, di nuovi...ideali...

Omissis... Segue...

Vedi poi... http://www.acraccademia.it/Il%20Civennese%20pag%204.html

giovedì 20 novembre 2025

Ultimissime.... a cura di Crv e Acr

 





a cura di Centro Ricerche

https://youtu.be/sTfZwGQ6KI0?si=iHprsAgkjKjsWygN

giovedì 30 ottobre 2025

venerdì 19 settembre 2025

Un popolo... a cura di CRV-ACR-ONLUS

 

BUONA NOTTE!
Ora :
Il problema
Lettera pubblica a Benjamin Netanyahu
(Non voglio essere complice)
Signor Netanyahu,
Le scrivo con la rabbia di chi ha visto troppe atrocità e troppa indifferenza. 
Le scrivo con la voce di chi non vuole tacere, perché il silenzio è sempre colpevole.
Quello che sta accadendo a Gaza non è difesa. 
È genocidio. È crudeltà trasformata in strategia. 
È potere che si fa vendetta. È un popolo che muore due volte: sotto le bombe e nel disinteresse del mondo.
Io non voglio essere complice. 
Non voglio essere tra quelli che guardano altrove, tra quelli “distratti”. 
La Shoah non va ricordata solo per l’orrore di un regime, ma anche per il silenzio che la rese possibile. 
Milioni di occhi videro. Milioni di bocche tacquero, mentre un popolo – il Suo popolo – veniva sterminato. 
Io non c’ero, ma sono certo che non avrei taciuto.
Lei sta usando quella memoria come scudo per giustificare nuove atrocità. 
Ma non c’è giustizia nella rappresaglia. Non può esserci pace in uno Stato che umilia, affama, annienta.
Lei sta portando alla rovina non uno, ma due popoli, e il secondo è il suo. E con questi due popoli Lei sta portando alla rovina l’umanità intera.
I bambini non sono “effetti collaterali”. Sono bambini. 
Come quelli che anche Lei, probabilmente, ha tenuto in braccio. Come quelli che, forse, l’hanno chiamata “papà”. 
Eppure, li seppellite vivi. Li lasciate senza acqua, senza rifugi, senza sogni.
Con franchezza Le dico anche che trovo offensivo il nome dell’operazione militare in corso: “Carri di Gedeone”. 
Gedeone, nella Bibbia, è il liberatore d’Israele, chiamato da Dio a salvare il suo popolo con giustizia e umiltà. 
Ma Dio non può guardare con favore chi distrugge, chi semina terrore, chi calpesta l’umanità in nome della vendetta. 
Non si può evocare il sacro per giustificare l’empio.
Non mi rivolgo a Lei da politico. Le parlo da essere umano. Da insegnante. Da figlio. Da padre. 
Perché il dolore dei palestinesi è anche il nostro dolore, è il dolore della umanità, ed è insopportabile.
Lei combatte “Hamas”, ma colpisce ospedali. 
Parla di “difesa”, ma rade al suolo quartieri interi. 
Dice “pace”, ma costruisce muri e barriere.
La verità è che ha fatto della paura un mestiere. 
Dell’odio, un’ideologia. Dell’occupazione, una forma di governo.
Un giorno tutto questo finirà. E la Storia sarà lì ad aspettarLa, come aspetterà anche i capi di governo che hanno permesso tutto questo. 
Non ci saranno medaglie, ma domande. 
“Dov’era la sua coscienza, signor Netanyahu?” 
“Dov’era la coscienza di chi poteva fermarLa e non l’ha fatto?”
Non si può invocare la memoria dell’Olocausto e, insieme, costruire un’altra catastrofe. 
Non si possono piangere i morti del passato e ignorare i morti del presente.
Io non ci sto. 
Non voglio restare in silenzio. 
Perché chi tace oggi, domani non potrà più dire: «Io non sapevo».
Un essere umano. 
Che ha scelto di non essere complice.
Vi prego di condividere e rompere insieme il muro del silenzio.

A cura di 25092009messainduomoxsanpadrepio.blogspot.com