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MAFIA. PISAPIA:
"APPREZZAMENTO PER SENTENZA GAROFALO E SOLIDARIETA' A GIULIO CAVALLI"
Milano, 31 marzo
2012 - "Quanto accaduto nell'aula di tribunale con le minacce a Giulio Cavalli è
vile e vergognoso. A Giulio la mia solidarietà per un attacco di stampo mafioso
da parte di chi sa che, a Milano, la violenza criminale è stata sconfitta e che,
né adesso né in futuro, potrà avere spazio alcuno e per questo è ancora più
bramosa di vendetta nei confronti di chi tutti i giorni combatte la criminalità.
Giulio non ha mai smesso di denunciare le infiltrazioni mafiose anche al Nord,
un impegno che è, oggi, parte integrante dell’impegno per il rinnovamento da
parte del Comune di Milano". Lo afferma il Sindaco di Milano Giuliano
Pisapia commentando le minacce indirizzate a Giulio Cavalli in occasione della
lettura della sentenza del processo per l'omicidio di Lea Garofalo.
"Per quanto riguarda la condanna dei responsabili dell’omicidio di Lea Garofalo, voglio esprimere l’apprezzamento mio e dell’intera amministrazione di Milano per una sentenza che fa giustizia di un fatto gravissimo e che rischiava di rimanere impunito se non vi fossero stati il coraggio e la reazione della figlia della vittima e dell’intera città. Positivo poi anche il riconoscimento del risarcimento per il Comune di Milano che si era costituito parte civile. E' importante che sia stato sancito il fatto che i responsabili di fatti così terribili debbano rispondere anche dei danni, morali, d’immagine e patrimoniali causati al Comune e all’intera città", conclude Pisapia.
PRECISAZIONE: PRESENTAZIONE LISTE PSI LEGNANO, SESTO SAN GIOVANNI, GARBAGNATE
entro domenica sera dobbiamo completare la raccolta delle firme per la presentazione delle liste del partito a Legnano, Garbagnate e Sesto San Giovanni, comuni nei quali abbiamo le maggiori difficoltà.
Anche un solo amico, parente o conoscente residente in quei comuni che può andare a firmare è assolutamente utile. Mettetevi per favore a disposizione e telefonate in Federazione (02/26143328) o a Nando Vertemati (339/4899445) per avere le coordinate.
Un caro saluto,
Roberto Biscardini.
P.S. A Pieve Emanuele abbiamo già finito con successo la raccolta delle firme.
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1 commento:
Dirigenti nominati senza il concorso pubblico previsto dalla legge. Arriva il condono del Governo
Più di 800 dei dirigenti dell’ente pubblico che vigila contro l’evasione fiscale di cittadini, imprese, partiti ed enti in tutta Italia, è stata scelta in maniera discrezionale, senza criteri di trasparenza ed è tenuta sulla corda della revoca. Infatti i dirigenti non sono di ruolo e dunque facilmente revocabili se non in linea con i superiori. A chi conviene tutto questo?
Ma la legge vigente è chiara e dopo le condanne del Tar all'Agenzia delle entrate, il Governo Monti presenta in Parlamento il "salva dirigenti", un piccolo comma contenuto nella Legge semplificazioni.
FaiNotizia.it vuole raccontarvi una storia che pochi conoscono...
http://www.fainotizia.it/inchiesta/29-03-2012/dirigenti-nominati-senza-concorso-pubblico-contro-la-legge-arriva-il-condono
L'Agenzia delle Entrate, sottoposta alla vigilanza del Ministero dell’economia per quanto riguarda l’indirizzo politico, gode di autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile e finanziaria.
Questa autonomia gestionale permette all’Agenzia di collocare le risorse umane, senza alcun controllo, nemmeno di spesa. Unico vincolo, come ogni Ente pubblico, il rispetto delle norme sull'accesso ai ruoli dirigenziali, consentito solo tramite concorso pubblico.
Peccato però che l'ultimo concorso pubblico risalga a 12 anni fa e che 800 attuali dirigenti dell’Agenzia, siano stati scelti tra i funzionari interni, senza criteri di trasparenza e senza concorso pubblico. Questo significa che i nominati che occupano un ruolo dirigenziale non sono dirigenti effettivi e possono quindi essere facilmente sollevati dall'incarico dai propri superiori.
Insomma la maggioranza dei dirigenti dell’Agenzia che vigila contro l’evasione fiscale di cittadini, imprese, partiti ed enti in tutta Italia, è stata scelta in maniera discrezionale ed è tenuta sulla corda della revoca.
Le pronuncie del Tar non è piaciuta all'Agenzia delle entrate che ha proposto ricorso dinnanzi al Consiglio di Stato, ricavandone, nelle more della discussione di merito, la sospensiva della eseguibilità della sentenza. L'agenzia ha dunque chiesto una norma di "copertura" al Governo.
Il governo Monti ha tentato prima con i decreti precedenti (Milleproroghe e Liberalizzazioni) e adesso con il decreto semplificazioni, approvato ieri al Senato ed ora alla Camera per l'approvazione definitiva, che contiene al comma 24 articolo 8 la norma "salva dirigenti".
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