ACR/ONLUS, Club Turati è una realtà che abbiamo costruito nel 1987 a Civenna con la gente della Penisola Lariana!
da.. R.. x R.."Quando si vuole bene non vi è nulla di meglio che dare sempre, tutto, la propria vita, il proprio pensiero, il proprio corpo, tutto quel che si possiede; sentire quel che si dà; mettere tutto in gioco e poter dare sempre di più".
(r.. r G. de Maupassant)
.. Mission di Acr Onlus
BANDO e reg. del CONCORSO di POESIA/ OSCAR contro il bullismo!... La nostra LIBERTA' è lo spazio da gestire .. con l'anima. Come dice J.P. Satre, siamo liberi nella scelta, ma non siamo mai liberi dalla scelta. DATE IL VS 5X1000 AD ACR-ONLUS - CF:97365190152 Mission (Acr Accademia e Centro Ricerche Vallassinesi) isolinolombardo.blogspot.it/ acraccademia.it/Il%20Baggese%20pag%207.html Mission: “ACR (Onlus) svolge un’attività socio-culturale di prevenzione al BULLISMO. -‘dal 1987 ad oggi ”.. combatte le DEVIANZE GIOVANILI-il Cyberbullismo e "Bulli e Bullismo.. Vandali e Vandalismo” con l'OSCAR e crea protocolli d’intesa, tra operatori sociali, Associazioni, e Comitati. Breve Storia del Concorso di poesia/arti e mestieri OSCAR: Nasce nel 1987 a Milano, da un'intuizione di Sergio Dario Merzario, Rio, Semenza, Maderna e altri, prende il via il Concorso "IL BAGGESE". Acr, Repo e Paza nel 1999, lo trasformano nel trofeo lombardo ( che nel 2002 diviene TROFEO LOMBARDO LIGURE). Nel 2006 diventa OSCAR Internazionale CONTRO il BULLISMO con il contributo di Sergio Dario Merzario, Ketti Concetta Bosco , le biblioteche e l'Unicef Prov. di IMPERIA!” associazione@acraccademia.it
martedì 11 febbraio 2025
Dieci anni fa il «Che fai, mi cacci?» di Fini a Berlusconi. La Russa: «A...
...quando ti dice che è reimpostato clicca su www.acraccademia.it e si apre... Grazie!
Punto e a capo: il fine settimana in cui è cambiato il rapporto tra UE e USA
IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA
Ciao Sergio,
come stai? La Conferenza sulla Sicurezza di Monaco è una occasione importante per fare il punto, ogni anno, sulla sicurezza europea e la cooperazione transatlantica. L’edizione di quest’anno era particolarmente attesa, perché avvenendo solo tre settimane dopo l’insediamento della nuova amministrazione Trump, era l’occasione per capire le intenzioni della nuova amministrazione. Per questo avevo deciso di organizzare una delegazione di parlamentari europei per incontrarci con i parlamentari americani presenti, alcuni dei quali avevamo già incontrato a Washington a dicembre. Questo è il momento di capire le intenzioni, confrontarsi, dialogare. Riallinearsi, oppure decidere strategie diverse. E’ bastato l’intervento del vice presidente americano JD Vance per capire che i rapporti con il nostro principale alleato sono entrati in una fase di profondo sconvolgimento. Basti pensare che a Monaco abbiamo ascoltato dei politici tedeschi difendere la libertà, rispondendo all’intervento di un politico americano che sta facendo campagna elettorale per un partito filo-nazista, AfD. Gli incontri bilaterali che abbiamo avuto, sia con le delegazioni americane, che con i partner europei, che con i dissidenti russi, bielorussi, georgiani, hanno confermato l’impressione che stiamo vivendo uno stravolgimento della politica estera americana e quindi dei nostri stessi rapporti con gli Stati Uniti. Le decisioni dell’amministrazione Trump di sospendere gli aiuti pubblici per lo sviluppo stanno mandando in crisi tutti i progetti di sostegno ai dissidenti russi, all’opposizione in esilio della Bielorussia, alle organizzazione della società civile della Georgia che animano le proteste nelle piazze. La decisione di procedere con dei colloqui diretti con i russi riguardo all’Ucraina, senza che l’Ucraina o l’Europa siano presenti ricorda il precedente dei colloqui sull’Afghanistan fatti con i talebani. In quel caso le decisioni prese furono funeste.Per tre anni l’Ucraina ha combattuto per difendere il proprio paese da una aggressione criminale che con la prepotenza metteva in discussione il principio della sovranità degli Stati e del rispetto dei confini. L’esito dell’invasione
Punto e a capo: il fine settimana in cui è cambiato il rapporto tra UE e USA
IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA
Ciao Sergio,
come stai? La Conferenza sulla Sicurezza di Monaco è una occasione importante per fare il punto, ogni anno, sulla sicurezza europea e la cooperazione transatlantica. L’edizione di quest’anno era particolarmente attesa, perché avvenendo solo tre settimane dopo l’insediamento della nuova amministrazione Trump, era l’occasione per capire le intenzioni della nuova amministrazione. Per questo avevo deciso di organizzare una delegazione di parlamentari europei per incontrarci con i parlamentari americani presenti, alcuni dei quali avevamo già incontrato a Washington a dicembre. Questo è il momento di capire le intenzioni, confrontarsi, dialogare. Riallinearsi, oppure decidere strategie diverse. E’ bastato l’intervento del vice presidente americano JD Vance per capire che i rapporti con il nostro principale alleato sono entrati in una fase di profondo sconvolgimento. Basti pensare che a Monaco abbiamo ascoltato dei politici tedeschi difendere la libertà, rispondendo all’intervento di un politico americano che sta facendo campagna elettorale per un partito filo-nazista, AfD. Gli incontri bilaterali che abbiamo avuto, sia con le delegazioni americane, che con i partner europei, che con i dissidenti russi, bielorussi, georgiani, hanno confermato l’impressione che stiamo vivendo uno stravolgimento della politica estera americana e quindi dei nostri stessi rapporti con gli Stati Uniti. Le decisioni dell’amministrazione Trump di sospendere gli aiuti pubblici per lo sviluppo stanno mandando in crisi tutti i progetti di sostegno ai dissidenti russi, all’opposizione in esilio della Bielorussia, alle organizzazione della società civile della Georgia che animano le proteste nelle piazze. La decisione di procedere con dei colloqui diretti con i russi riguardo all’Ucraina, senza che l’Ucraina o l’Europa siano presenti ricorda il precedente dei colloqui sull’Afghanistan fatti con i talebani. In quel caso le decisioni prese furono funeste.Per tre anni l’Ucraina ha combattuto per difendere il proprio paese da una aggressione criminale che con la prepotenza metteva in discussione il principio della sovranità degli Stati e del rispetto dei confini. L’esito dell’invasione
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